L’opera prende spunto dalla canzone di De Andrè “Smisurata preghiera” dedicata a chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione. Il mare in tempesta è solcato da due imbarcazioni cariche di persone.
Pennellate veloci e nervose rendono il movimento turbinoso di un mare infuriato ma, chi è a bordo delle imbarcazioni e noi spettatori vediamo tra i flutti ergersi il faro di Genova: Terra Ferma, salvezza, vita e speranza di un futuro.
Il dinamismo vorticoso della composizione rieccheggia e omaggia “La zattera della medusa” di Géricault e il “Movimento alle scoperte” di Lisbona.